In un’epoca in cui tutto appare appiattito e standardizzato, persino la creatività, il desiderio umano torna a ciò che è autentico: connessione, materia, esperienza.
Il tocco, la memoria e la storia diventano atti di resistenza, modi per restituire valore e presenza a ciò che possediamo.
Ogni pezzo che creo porta con sé questa devozione, la scelta di un mood, la ricerca dell’emozione attraverso i materiali, e la collaborazione con artigiani che amano il proprio mestiere.
Conoscono il tessuto, il colore e il filo non come strumenti, ma come linguaggi.
Ogni dettaglio è intenzionale, consapevole, percepibile.
Ciò che indossi non dovrebbe mai limitarsi a coprire la pelle, dovrebbe parlare ai tuoi sensi.
Ogni capo racchiude energia, visione, anni di craftsmanship e una traccia d’imperfezione: quel segno fragile e umano dove la bellezza comincia davvero.
È qui che radico il mio lavoro, nel rispetto per gli artigiani, per il processo, e nella convinzione che la vera bellezza risieda nella mano che crea, non nella macchina che ripete.